Napoli, 29 maggio 2012 – Chi la dura la vince. Così come vince, di solito, chi di più alza la voce. Solo che in questo caso la voce non è stata solo quella dei manifestanti, ma a loro si è aggiunta quella della Regione, nella persona dell’assessore ai Trasporti Sergio Vetrella. La rivolta di Capri ha portato infatti ad una tregua in quella che era stata oramai battezzata come la “guerra del golfo”. Una rivolta che ha visto scendere in banchina pendolari e residenti, alla luce degli aumenti delle tariffe per andare e venire dalle isole. Le proteste più efferate proprio sull’isola azzurra, con una serrata degli ormeggi. Già, perché, nonostante la Regione avesse avvisato le compagnie che gli aumenti andavano comunque concordati, i biglietti erano intanto lievitati. Ieri sera il dietro-front, con una stretta di mano tra l’assessore Vetrella e gli armatori. L’impegno, ora, è di trovare una via d’uscita. Frattanto, sono partite le lettere delle compagnie di navigazione Alilauro, Alilauro Gruson, Nlg e Snav: stop all’aumento del 3,3 per cento, mentre sarà applicato l’1,5% come da inflazione programmata e come chiesto dalla Regione. Miglior epilogo possibile al culmine di un braccio di ferro durato cinque giorni, con tanto di diffida agli armatori e minacce di pesanti sanzioni economiche per il mancato rispetto del contratto di servizio. Non si potranno dire delusi neppure gli armatori, che potranno infatti accedere ad una compensazione, che si traduce in finanziamenti, per i maggiori costi a carico delle compagnie per gli aumenti dell’Iva su acquisti, manutenzioni e carburanti. Ma è solo una tregua. Che potrebbe durare fino al prossimi aumento di benzina.
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